L’impatto tossico dei pesticidi sulle api e sugli altri impollinatori è raddoppiato in un decennio nonostante una diminuzione delle quantità utilizzate. I moderni pesticidi presentano una minore tossicità per le persone, i mammiferi selvatici e gli uccelli e vengono irrorati in quantità inferiori. Ma risultano ancora più tossici per api, altri insetti impollinatori e invertebrati acquatici come le libellule. Il danno prodotto dal maggior grado di tossicità supera i benefici ottenuti grazie al ridotto volume di pesticidi. Sono le conclusioni della ricerca “Applied pesticide toxicity shifts toward plants and invertebrates, even in GM” pubblicata a inizio aprile sulla rivista Science.
Emerge che la tossicità degli insetticidi applicati agli invertebrati acquatici e agli impollinatori è aumentata considerevolmente, in netto contrasto con la quantità applicata. Inoltre, questo aumento è stato determinato rispettivamente da piretroidi e neonicotinoidi altamente tossici.
Lo studio sfata poi un altro pilastro della propaganda delle compagnie dell’agrochimica: quello sui benefici degli Ogm. L’impatto tossico dei pesticidi utilizzati sulle colture geneticamente modificate rimane lo stesso delle colture convenzionali. Questo nonostante le affermazioni secondo cui le colture Ogm, in particolare del mais, ridurrebbero la necessità di pesticidi.
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Fonti: Cambia la Terra
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